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Strategie di apprendimento

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Strategie di apprendimento Le differenze di memoria tra gli individui sono date dalla presenza o meno di strategie efficaci di memorizzazione e di recupero dei ricordi. Infatti nei soggetti che hanno deficit, non è la quantità di memoria ad essere scarsa, ma le strategie di memorizzazione. Le strategie di memorizzazione sono il prodotte delle ricerche sulla metacognizione, il modo in cui pensiamo o impariamo.   Strategie di codifica e strategie di recupero Le strategie di apprendimento si differenziano in: strategie di codifica: le strategie che vengono messe in atto mentre si sta imparando; strategie di recupero: le strategie che vengono messe in atto per recuperare le conoscenze dalla nostra memoria. Perché una strategia di codifica funzioni in modo adeguato ha bisogno di essere accompagnata da una strategia di recupero efficace. Le strategie possono anche essere classificate in: strategie di profondità: quando si studia cercando di comprendere il materiale

L'apprendimento secondo il cognitivismo

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L'apprendimento secondo il cognitivismo Il cognitivismo ritiene la mente umana il prodotto di una lunga evoluzione. Il cognitivismo studia la mente paragonandola a un elaboratore dotato di input (trasformazioni di dati) e di output (comportamenti). Tra uno stimolo e una risposta avvengono processi complessi, senza i quali non si possono spiegare funzioni mentali come il ragionamento, la creatività,... Il funzionamento dei processi cognitivi, all'interno della mente, è un'ipotesi  che può essere confermata con un metodo sperimentale. Con questo si riesce a descrivere la realtà della mente. I diversi stili cognitivi Gli stili cognitivi indicano il modo in cui gli individui ragionano e apprendono, riguardano le strategie utilizzate per analizzare informazioni, non le abilità possedute. Possono essere distinti su diversi livelli: Le preferenze individuali sul modo in cui avviene l'apprendimento e vengono trasmesse le conoscenze. Si possono riconscere tre ti

L'apprendimento secondo il comportamentismo

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L'apprendimento secondo il comportamentismo Il comportamentismo afferma che gli psicologi possono solo studiare i comportamenti di una persona e non la loro interiorità, che rimane nascosta. Il comportamentismo, corrente di ricerca dal 1913 con John Brodaus Watson, è nato dall'insoddisfazione degli psicologi rispetto alla divisione tra anima e corpo.  Watson ha proposto di limitare le proprie considerazioni a ciò che si può osservare con certezza (movimenti) e di fare ricerca tra la relazione tra gli stimoli che riceve un organismo e le risposte che questo dà agli stimoli. L'assunto fondamentale del comportamentismo è l'idea che l'esperienza sia l'insieme dei condizionamenti che formano l'individuo, quindi secondo il comportamentismo tutto si acquisisce e appreso. L'apprendimento del linguaggio e la crisi del paradigma comportamentista Anche l'apprendimento del linguaggio, secondo i comportamentisti, segue il modello dell'associ

La nascita della psicologia come scienza

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La nascita della psicologia come scienza A differenza della biologia, della fisica e della chimica, la psicologia ha tardato a svilupparsi come scienza. Questo accadde la prima volta nel 1879 nel primo laboratorio dedicato alla psicologia istituito da Wilhelm Wundt. Le ragioni di questo ritardo sono diverse: la psicologia è una cosa quotidiana, a cui le persone fanno riferimento, involontariamente, molte volte all'interno di una giornata, per esempio quando parlano dei propri desideri. Quindi il bisogno di  occuparsi della mente umana è nato in ritardo. un'altra difficoltà è l'uso dell'introspezione, quindi di 'guardare dentro sé stessi', per studiare fenomeni psichici. L'introspezione, al tempo, era l'unico modo per studiare questi fenomeni. Inoltre questa è difficile da afferrare comprendere come processo, in quanto necessiti che l'osservatore e l'oggetto di osservazione sono lo stesso soggetto. Questo rende difficile

Le funzioni della mente

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Le funzioni della mente Il problema centrale della neuropsicologia è quello di associare le aree del sistema nervoso alle funzioni mentali: il linguaggio, la memoria, il pensiero. Jerry Fodor sosteneva che la mente è scomponibile in funzioni specializzate e autonome (in moduli) sotto il controllo di un elaboratore centrale. Quindi ogni funzione mentale avrebbe il un modulo specifico, uno per il linguaggio, uno per il riconoscimento delle forme, ecc. Ogni modulo analizzerebbe solo le informazioni riguardanti il modulo stesso e non verrebbe influenzato dagli altri. Ci sono due scuole di pensiero riguardanti il rapporto tra funzioni mentali e struttura cerebrale: la prima considera le funzioni mentali come localizzazione di aree specifiche del cervello. la seconda considera le funzioni mentali come il prodotto dell' attività del cervello, queste non sono localizzate in aree specifiche.

L'interfaccia fra uomo e mondo: la mente

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L'interfaccia fra uomo e mondo: la mente L'interfaccia, il punto di unione fra noi e la realtà è il nostro sistema nervoso, questo elabora le informazioni che vengono raccolte dal mondo esterno, sotto forma di stimoli, in conoscenza e esperienza. Matrix Nel film "Matrix" dei fratelli Wachowski, l'umanità è stata ridotta in schiavitù dalle macchine. Gli uomini vivono in un mondo virtuale, non sapendo in verità di essere stati ridotti in schiavi. Quest'illusione è data dal fatto che le informazioni riguardanti il mondo esterno arrivano direttamente al sistema nervoso delle persone senza passare prima per gli organi di senso.  Il film fa uso del paragone tra il sistema nervoso e i computer, che sono entrambi un interfaccia, un punto di unione, tra la nostra mente e la realtà.  La struttura del sistema nervoso Il sistema nervoso dell'essere umano è il prodotto di un'evoluzione che ha permesso ad esso di memorizzare informazioni, di perce

I sogni

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I sogni I sogni sono una sequenza di immagini, pensieri, emozioni che avviene durante il sogno, più o meno coerente.  Il sogno è involontario, quindi non si può controllare. Si differenzia dalle allucinazioni perché si riescono a distinguere dalla realtà; è molto raro che il sogno venga considerato realtà, quando succede viene considerato un fenomeno che riguarda il funzionamento della memoria. Nel 1899 Freud pubblica "L'interpretazione dei sogni" nella quale descrive i sogni come manifestazioni dell'inconscio che possono essere decifrati. Questi posso essere utilizzati per comprendere la vita di una persona: quindi capirne i pensieri, desideri e impulsi inconsci. Freud ipotizza che i sogni sono la rappresentazione illusoria di un desiderio che non viene a ppagato.  La mente da un lato permette ai desideri di esprimersi nei sogni e esercita un controllo nei confronti dei desideri, che erano stati rimossi e seppelliti nell'inconscio perché ritenuti m