L'apprendimento secondo il comportamentismo

L'apprendimento secondo il comportamentismo

Il comportamentismo afferma che gli psicologi possono solo studiare i comportamenti di una persona e non la loro interiorità, che rimane nascosta.
Il comportamentismo, corrente di ricerca dal 1913 con John Brodaus Watson, è nato dall'insoddisfazione degli psicologi rispetto alla divisione tra anima e corpo. 
Watson ha proposto di limitare le proprie considerazioni a ciò che si può osservare con certezza (movimenti) e di fare ricerca tra la relazione tra gli stimoli che riceve un organismo e le risposte che questo dà agli stimoli.
L'assunto fondamentale del comportamentismo è l'idea che l'esperienza sia l'insieme dei condizionamenti che formano l'individuo, quindi secondo il comportamentismo tutto si acquisisce e appreso.

L'apprendimento del linguaggio e la crisi del paradigma comportamentista

Anche l'apprendimento del linguaggio, secondo i comportamentisti, segue il modello dell'associazione tra stimolo e risposta. 
Questa idea è simile a come le persone credono di imparare le lingue, per imitazione. Si presuppone inoltre che il linguaggio dei bambini sia una versione semplificata rispetto a quello degli adulti.
L'idea principale del comportamentismo è stata fortemente criticata perché è stato constato che le persone nascono dotate di una "grammatica innata" che le giuda nell'apprendimento di una lingua.
Questa è stata criticata soprattutto dagli psicologi cognitivi, per esempio da Noam Chomsky, che disse che la grammatica è troppo complessa per essere appresa per imitazione e che i bambini rivelano la capacità di usare le regole grammaticali anche con pochi stimoli e istruzioni.
L'ipotesi di Chomsky è che il linguaggio è una facoltà in gran parte autonoma dell'esperienza e che l'ambiente esterno fornisce gli stimoli necessari per attivare la nostra capacità linguistica.
Secondo Chomsky anche se le lingue del mondo sono diverse, seguono nel profondo delle regole comuni, che costituiscono la "grammatica universale". 

Età critica

I bambini sono predisposti ad apprendere le lingue in modo più rapido e veloce. All'inizio della adolescenza inizia l'età critica in cui si inizia a fare più fatica perché il cervello assume una struttura definitiva. In età adulta un individuo ha bisogno di fare molto esercizio e studio.
Questo vale anche per la pronuncia: i suoni usati da un bambino in una certa lingua non possono più essere modificati. 

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