L'equità percepita, Motivazioni ed Emozioni

La teoria dell'equità percepita

Nel 1936, John S. Adams elaborò la teoria dell'equità percepita, secondo la quale la motivazione di un individuo nel lavoro che deve svolgere, viene influenzata dal rapporto tra la propria percezione degli sforzi fatti e dalla ricompensa ottenuta (equità interna), svolgendo un determinato compito. Questo viene a sua volta confrontato col rapporto,di questi due fattori, degli altri (equità esterna). L'equità viene percepita quando il trattamento è uguale sia tra l'equità interna che per quella esterna.

Un individuo è molto più motivato a svolgere un compito più la situazione viene percepita equa. Al contrario prova un senso di frustrazione, quando percepisce di essere trattata peggio di un'altra, o di colpa per essere trattata meglio di un'altra. 
Quando non viene percepita l'equità nel trattamento di due persone, si cerca di cercare di ristabilire l'equilibrio. Questo può essere fatto in due modi:
  1. Il primo modo è il più semplice, che consiste nel diminuire il proprio sforzo e impegno o nel richiedere una paga più elevata o richiedendo che l'altra persona venga pagata meno o che si sforzi di più.
  2. Nel secondo metodo, invece la persona cambia la percezione del valore dei suoi sforzi e delle sue ricompense. Per esempio, in caso un individuo ritenesse di ricevere una paga troppo bassa per il suo lavoro, potrebbe decidere di diminuire i suoi sforzi così ricevendo una paga adeguata ad esso.

Motivazione ed emozioni

Il modello di equità percepita non influisce solo sulla carriera ma anche sul essere trattati equamente.
La soddisfazione o non soddisfazione di un'aspetto è fonte di emozioni, che vuol dire che la motivazione è a stretto contatto con la sfera emotiva e affettiva.
Ogni reazione affettiva è il prodotto del rapporto tra le proprie azione, aspettative e il risultato ottenuto.

Le differenze croniche tra uomini e donne nel luogo di lavoro

Nell'epoca moderna si sta cercando di eliminare disuguaglianze tra uomini e donne, soprattutto nel campo del trattamento economico. Infatti le donne, anche nei paesi industrializzati fanno molta più difficoltà degli uomini a raggiungere una posizione di vertice. In Italia solo il 9,6% dei dirigenti è di sesso femminile.
Anche per quanto riguarda i salari, le donne in Europa guadagnano il 18% in meno degli uomini. In Italia solo il 4,9% in meno, ma perché l'Italia è il paese dopo Malta con la minor percentuale di occupazione femminile e anche perché le donne trovano più facilmente lavoro in luoghi pubblici, dove non ci sono differenze di salari, dato che c'è un contratto standard, in più molte donne lavorano solo part time per potersi occupare dei figli.
Le donne infine guadagnano la metà o i due terzi di quello che guadagnano gli uomini.
Negli Stati Uniti, per esempio, una donna guadagna il 78% di quello che guadagna un uomo, questa percentuale diminuisce quando la donna appartiene ad una minoranza, per questo Barack Obama ha voluto emanare la "legge Ledbetter". Che ha il nome di Lilly Ledbetter che dopo vent'anni di lavoro ha scoperto di essere pagata di meno rispetto ai suoi colleghi, questa si è presentata in tribunale ma non le è stato ragione. Questa legge fa si che non accadano più altri casi come quello di Lily Ledbetter.

Locus of Control

Il locus of control indica la percezione del controllo degli eventi che ognuno possiede ed esso può essere attribuito a se stessi o a fattori esterni.
I modi in cui una persona esercita il controllo sulla propria vita vengono chiamati Locus of Control, luogo di cui si esercita il controllo.

Locus of Control interno ed esterno

Controllo è un termine molto utilizzato in psicologia. Controllare significa dirigere le proprie azioni per influenzare gli esiti di un accadimento.
Spesso il termine controllo è preceduto da "Locus" che significa luogo, quindi il luogo in cui una persona esercita il proprio controllo, questo può essere esterno, quando una persona percepisce che gli eventi che gli accadono dipendano dagli altri e attribuisce il suo insuccesso a questi ultimi, o interno, quando una persona crede nelle sue capacità e con queste pensa di poter raggiungere gli obbiettivi che si era prefissato.









Commenti

Post popolari in questo blog

Lo sviluppo del pensiero e del ragionamento: la teoria degli stadi di Piaget

Le emozioni