Inconscio collettivo: il contributo di Jung

Inconscio collettivo: il contributo di Jung



L'inconscio collettivo

Carl Gustav Jung afferma che l'inconscio è presente anche nei gruppi di persone, che vengono considerati come menti collettive, che sono dotati di conoscenze, valori, pulsioni che vengono trasmesse di generazione in generazione. Questo insieme di elementi si chiama inconscio collettivo e Jung utilizzò il termine archetipo per indicare l'insieme di idee, simboli e rappresentazioni che sono depositate nell'inconscio collettivo.


Inconscio e linguaggio: il contributo di Lacan 

Inconscio e linguaggio

Secondo lo psicoanalista francese Jacques Lacan, l'Io viene dominato dalle forze depositate nell'inconscio , e quest'ultimo è strutturato come un linguaggio e quindi può essere analizzato da strumenti come la linguistica e le teorie che studiano simboli e segni. Quindi l'inconscio è il posto nella psiche dove vengono i depositati i prodotti della cultura e della storia dell'individuo sotto forma di stimoli che la persona non può controllare. 
Da Libro I "Gli scritti tecnici di Freud" di J. Lacan:
"Tutti gli esseri umani partecipano all'universo dei simboli, vi sono inclusi e lo subiscono molto più che non lo costituiscano, ne sono molto più i supporti che gli agenti." Questo significa che il modo di pensare è limitato dal tipo di parole esistenti, dalle strutture grammaticali della lingua, dal numero e dal significato dei suoi nomi, verbi e aggettivi. 
Lacan sostiene che il linguaggio è molto importante perché i problemi dell'inconscio sono curati con il linguaggio e quindi l'inconscio è lo stesso linguaggio.

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