Individuazione delle cause di successo e insuccesso: gli stili attribuzionali
Cause di successo e insuccesso
Il modo in cui si giudica il proprio lavoro, dipende dal modo in cui si calcolano i propri successi e insuccessi.
La prima differenza riguarda a una maggiore o minore controllabilità.La seconda differenza riguarda la tendenza a vedere le cause di un'azione come qualcosa di interno o esterno, cioè che riguarda dalla situazione o dal contesto.
Alcune persone danno la colpa del loro insuccesso a se stesse, quindi credono che la colpa sia interna a causa di una loro incapacità, altre persone ritengono che la colpa sia dell'ostilità dei colleghi, quindi esterna.
Infine un fattore d'influenza sul proprio lavoro può essere percepito come qualcosa di stabile, per esempio l'ostilità dei colleghi, o come qualcosa di accidentale, per esempio che un collega si sia sentito accidentalmente male.
Stili attribuzionali

A seconda di come una persona valuta il suo insuccesso o successo, viene influenzato il gradi di motivazione della persona. La valutazione delle cause di un comportamento umano è riconducibile a tre coppie di categorie generali:
- la causa di un risultato è interna oppure esterna;
- la causa è un elemento stabile o accidentale;
- la causa è percepita come controllabile o non controllabile.
Le risorse umane di A. Ferracuti

Ferracuti è andato in giro per l'Italia e ha raccolto una serie di dichiarazioni sul mondo del lavoro che è in continuo cambiamento, sulla dignità delle persone, delle loro aspettative, fatiche e delusioni.
Viene descritta in maniera retorica il mondo del lavoro, dove le persone sono considerate "risorse umane", dove le persone non vengono sfruttate a livello psicologico, e vengono indotte ad abbracciare gli obiettivi lavorativi, accettando la logica della felicità e trasformando l'individuo in un "impresa commerciale".
Nei due testi nel libro scolastico "Il manuale di Scienze Umane" alle pagine 189,190, 191, 192 e 193, l'autore racconta due situazioni specifiche della sua vita, nel primo racconta che gli viene fatta una proposta dal direttore del posto in cui lavorava allora, di seguirlo in una banca che avrebbe dopo poco diretto e che si sarebbe occupato lui di tutte le questioni burocratiche. Ferracuti decide di rimanere a lavorare là per il piacere e la soddisfazione che gli dava, a differenza di lavorare nella banca. Cosi' nel testo lui inizia a chiedersi se fosse stato meglio se lui fosse andato a lavorare in banca e formula parecchie ipotesi.
Nel secondo testo racconta di un incontro che esso ha avuto con Claudio Verga, un manager milanese malato di cancro che gli spiega come sono formate le aziende.
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